Niente Moratorie "pubbliche" (cioè attivabili in modo pressochè automatico e con supporto di parte del rischio di credito da parte del Fondo di Garanzia per le PMI), ma misure per la liquidità delle imprese confermate fino al 30/06/2022.
La misura arriva, in modo un pò inaspettato, dal "D.L. Energia" che prevede un sostegno alle esigenze di liquidità delle imprese conseguenti agli aumenti dei prezzi dell’energia.
Viene quindi rivisto il programma del Governo impostato a fine Dicembre 2021 sul FCG:
- niente "commissioni" del Fondo fino al 30 Giugno 2022 (sarebbero ripartite da Aprile 2022, ma le Associazioni imprenditoriali hanno evidenziato la difficoltà del momento),
- nonchè ripristino integrale - sempre fino al 30 Giugno 2022 - delle condizioni straordinarie di accesso al Fondo gestito da MCC (ed utilizzato per favorire l'acesso al credito delle PMI da parte di Banche e Confidi) previste dal D.L. Liquidità n. 23/2020 convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020 n. 40.
Il "presupposto" , ravvisabile in questo momento per tutte le Imprese italiane, riguarda le esigenze di liquidità conseguenti agli aumenti dei prezzi dell’energia.
Viene, dunque, rimandato il phasing out impostato con la Legge di Bilancio 2022, senza però (purtroppo) contemplare in questo ulteriore periodo di grazia concesso le moratorie pubbliche, che tanto servirebbero in questa fase.
E' a partire da questo periodo, infatti, che entrano in ammortamento tutti i finanziamenti "governativi" attivati nella prima fase della crisi pandemica, sia dalla primavera 2020 (per le migliaia di operazioni dotate di 24 mesi di pre-ammortamento), che nei successivi trimestri (moltissime operazioni di consolidamento, di cui alla Lettera "E" del D.L. Liquidità hanno beneficiato di 12 mesi di pre-ammortamento).
Dopo il credito di emergenza del 2020, in particolare per le Micro e Piccole imprese serve in questa fase un credito-di-stabilità-e-rilancio, che permetta:
- di mantenere in bonis la più ampia platea di Imprese
- di superare la attuale fase di transizione/ripartenza dell’economia
- di garantire una vera e solida ripresa generalizzata.
La riduzione delle misure di sostegno pubblico alla liquidità e al reddito, da un lato, la ripresa dell’attività di riscossione e accertamento da parte dell’amministrazione finanziaria, dall'altro genereranno un aumento del numero di imprese in situazione di difficoltà finanziaria. Molte imprese hanno già recuperato i livelli pre-pandemia di Fatturato e Marginalità, ma quest'ultima è "sotto attacco" delle diffuse spinte inflazionistiche, così come molti sono i settori che ancora si trovano in condizioni di operatività non-ottimale (si pensi in particolare a tutti i comparti legati al Turismo, alla Ricettività e alle Fiere ed Eventi).
I fondi pubblici andrebbero indirizzati soprattutto verso le Imprese con buone prospettive di continuità, ma più colpite dalla crisi, nonchè sarebbe importante favorire l’erogazione di credito alle imprese più piccole e meno strutturate, che risentono generalmente di maggiori difficoltà nell'accesso al credito bancario.
Le Micro e Piccole Imprese hanno bisogno- più che mai in questa fase post emergenziale - di un vero e proprio ACCOMPAGNAMENTO AL CREDITO,
lungo un percorso:
- di piena e continua regolarità a sistema (C.R. e SIC private), mantenendosi in uno status creditizio di "bonis": finire oggi in classificazione di deteriorato equivale a mettere a rischio la sopravvivenza aziendale;
- di programmazione dei nuovi approvvigionamenti creditizi, anche in funzione di un mutato modello di business,
- che permetta di evitare situazioni di sovra-indebitamento e di potenziale incapacità di riprendere il servizio del debito al termine di moratorie e facilitazioni (pre-ammortamento) di cui si è potuto beneficiare sinora,
- che permetta di ripartire nella gestione ordinaria in pieno equilibrio finanziario,
- nonostante l’elevata incertezza che caratterizzerà ancora per molto tempo (uscita dalla crisi pandemica) il rapporto Banca/Impresa.