Per ottenere credito e, aggiungiamo, un credito che sia in linea con le proprie aspettative e alle giuste condizioni economiche e di servizio, è oggi necessario che le imprese si preparino ad affrontare nuove sfide: quella di un nuovo mercato del capitale di debito e di un nuovo modo di fare-banca (lato affidamenti), profondamente differente dal recente passato.
Esso è impostato su una visione allargata (UE), basata su una strutturazione normativa e regolamentare sovranazionale, purtroppo distante dalle peculiarità del sistema imprenditoriale italiano, come anticipato in altra sezione del sito, notoriamente banco-centrico e caratterizzato dalla impresa-diffusa. A questo riguardo, si pensi che in Italia la quota del passivo patrimoniale delle imprese (che depositano il bilancio, quindi le società di capitali) di origine bancaria è pari in media al 70% circa, misura che supera di oltre il 50% il dato medio dell’Area Euro.
In special modo per le imprese più piccole e meno strutturate mancano le figure organizzative interne - direttore amministrativo, direttore finanziario - più idonee a costruire, governare e presidiare la credit reputation di un’azienda.
Ne consegue che per queste imprese le attività di:
devono necessariamente essere delegate all’esterno.
Oltre al necessario sostegno del Professionista che segue l’impresa in ambito fiscale, contabile, societario può essere risolutivo l’appoggio di strutture esterne alle aziende, specializzate nel supporto finanziario e nel fornire gli strumenti idonei per migliorare i rapporti con il sistema bancario: i Confidi.
Strutturati giuridicamente come Consorzi o Cooperative di garanzia fidi, nascono in seno alle Associazioni imprenditoriali nei settori dell'artigianato, del commercio, dell'industria, dell'agricoltura, basandosi su princìpi di mutualità e solidarietà.
Più ampia di ogni altro paese europeo, la diffusione dei Confidi in Italia trova pieno riscontro in un modello imprenditoriale basato sulle micro e piccole imprese, meno strutturate e meno capitalizzate, da un lato, più bisognose di garanzie e di un miglioramento del profilo di rischio per la concessione di credito bancario dall’altro.
Nella recente evoluzione e a valle di un processo di concentrazione esistono oggi due tipi di confidi: i confidi vigilati, autorizzati alla attività dalla Banca d’Italia ai sensi dell'articolo n. 106/T.U.B. e i confidi c.d. minori inseriti in un Albo previsto dall'articolo n. 112/T.U.B., finalmente in costituzione e tenuto da un apposito Organismo di vigilanza.
In funzione della sovra-regolamentazione cui gli istituti di credito domestici devono sottostare, emergono per gli stessi nuove problematiche sulla opportunità e convenienza di finanziarie le micro e piccole imprese:
Con la consulenza specifica che i Confidi erogano a favore delle micro e piccole imprese cresce indubbiamente la qualità creditizia di queste ultime, in una logica di partnership volta ad una “selezione positiva” di mercato e di maggior impiego verso clientela di piccola dimensione.
Per le Banche aumenta la disponibilità di dati e informazioni sul cliente da affidare, si riduce non solo il rischio di credito (per effetto della garanzia consortile), ma anche - giusta la riforma del Fondo di Garanzia PMI in vigore dal 15.03.2019 - il rischio operativo sulle procedure di gestione della garanzia pubblica, nonché la necessità di accantonamenti prudenziali, fortemente ridotti dalla traslazione perfetta della garanzia fornita da confidi autorizzati della c.d. ponderazione zero sulla operazione di affidamento/finanziamento.
In operatività con i Confidi le logiche di sviluppo bancario non sono “sbilanciate” sulla leva commerciale, ma sono compendiate in aspetti positivi per tutte le parti in causa, in una logica “win-win”:
In sintesi: i Confidi stanno evolvendo verso sistemi più strutturati, patrimonializzati, efficienti e la recente Riforma del Fondo di Garanzia PMI (in vigore dal 15 marzo 2019) restituisce loro un importante ruolo nella “filiera” del credito all’impresa diffusa. Approfondiremo cosa sono e come funzionano i Confidi nella Fermata 14 del nostro percorso.
La partnership arricchisce: lavorando in squadra (impresa-banca-confidi) cresce indubbiamente la “qualità creditizia” della micro e piccola impresa, con effetti di lungo periodo sulla stessa e contrastando il rischio reale di deleveraging bancario (riduzione degli impieghi) sulle imprese più piccole e meno strutturate.