Non trova ancora pubblicazione in Gazzetta Ufficiale l'atteso decreto legge - "Sostegni bis" - che rimetterà mano all'impianto delle moratorie e del credito che dallo scorso mese di Marzo 2020 ha contributo a scrivere le pagini più importanti e ricorrenti nel rapporto Impresa-Banca degli ultimi 15 mesi.
I due "capisaldi" del 2020:
- DL Cura Italia, n.° 18/2020, art. n.° 56,
- DL Liquidità, n.° 23/2020, art. 13,
che hanno garantito ampia liquidità-con-garanzia-pubblica a Imprese e Professionisti, verranno rimessi in discussione alla luce di un nuovo scenario (più positivo, lato pandemia) e di nuove necessità, così sintetizzabili:
- iniziare a rimuovere, con gradualità, le misure a supporto delle imprese;
- tenere conto dell’ampliamento del regime del Temporary Framework concesso dalla Commissione europea sino al 31.12.2021;
- mediare tra una realtà di perdurante difficoltà economica per moltissime attività economiche e le previsioni EBA sulla uscita dalla crisi.
EBA ha prorogato fino a fine Giugno 2021 la possibilità per le Imprese che hanno fatto domanda di moratoria di non vedersi riclassificare il credito in stato non-performing. Una proroga che – attenzione – non è sempre automatica ed occorre andare a ben identificare:
- la DATA DI AVVIO della moratoria in atto (concessione del soggetto finanziatore);
- la TIPOLOGIA della moratoria in atto, distinguendo tra moratorie pubbliche (ex lege) e concessioni individuali (ad esempio Accordo ABI-Imprese, operante su base di concessione specifica e non massivo per effetto di legge).
Da Giugno 2021 le facilitazioni concesse da EBA verranno meno: sarà necessario verificare modalità e procedure per gli Istituti di credito per motivare la scelta di non procedere alla riclassificazione dello “status” del credito in sospensione.
Così si attende che:
- le Moratorie non saranno più automatiche: le imprese dovranno attivarsi per richiedere alle banche la proroga al 31 dicembre 2021 delle moratorie in essere sui finanziamenti bancari; non si tratta di una nuova richiesta -per la quale si attiverebbe un iter istruttorio e di delibera da parte del Soggetto Finanziatore- ma di una semplice comunicazione di adesione alla opportunità, forse con una semplice e-mail a cusa dell'impresa richiedente;
- le Moratorie non riguarderanno più l'intera RATA dei finanziamenti o operazioni rateali, ma solo la Quota-capitale. Riniziare a pagare gli interessi rappresenta oggi un passaggio fondamentale per permettere agli istituti di credito di non considerare questa proroga come misura di concessione (o forbearance). In mancanza, le imprese dovrebbero riprendere a pagare integralmente le rate per i finanziamenti M/LT e Leasing, ovvero restituire integralmente i finanziamenti di tipo “bullet” a scadenza, ovvero dover ridefinire gli importi di accordato per le linee autoliquidanti di anticipazione commerciale.
Non è ancora chiaro il "perimetro" delle nuove moratorie:
nelle interpretazioni di EBA, infatti, le Moratorie-PMI non possono essere concesse per un periodo superiore a 9 mesi senza che la controparte non venga valutata come soggetto in difficoltà e, quindi "da rivalutare" nel suo grado di effettiva solvibilità bancaria (con rischio di essere classificato in stage 2 o peggio). Per i finanziamenti già in essere a inizio 2020 e per i quali sia già stata ottenuta (e prorogata automaticamente, prima al 31.01.2021, quindi al 30.06.2021) non è detto che sarà possibile richiedere una nuova moratoria, opzione che rimarrebbe - nella interpretazione più vicina alle indicazioni EBA - per le (sole) operazioni erogate dopo il 31 gennaio 2021.
Non sarebbe d'altronde comprensibile come, a fronte di un persistente e generalizzato allentamento in Area UE delle politiche di bilancio e fiscali, a fronte di enormi sforzi della BCE nel "mettere in sicurezza" il sistema finanziario e i titoli dei Paesi UE, il rigore eccessivo dei Ragolatori del Credito in Europa rischi di minare la solidità di milioni di piccole Imprese (per la finanza d'impresa) e di Famiglie (che hanno beneficiato di moratoria sui Mutui casa).
A breve arriveranno le risposte a questi dubbi, per la prossima settimana è certa la pubblicazione in G.U. del Decreto Legge.