La persistente
  • 21 novembre 2020

La persistente "miopia" di EBA e BCE sul Credito alle Micro e PMI

Occorre fare un pò di "ordine", in un quadro di norme straordinarie, agevolazioni e Regolamenti pre-crisi che rischia ora di generare un corto circuito e dare un brutto colpo all'economia diffusa italiana.

Da un lato la Commissione europea che con comunicazione del 13 ottobre 2020 (2020/C 340 I/01) ha adottato la 4^ modifica del Quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato (Temporary Framework adottato il 19 marzo 2020 e modificato il 3 aprile, l'8 maggio e il 29 giugno), prorogando la durata al 30 giugno 2021 delle disposizioni del Quadro, ad eccezione di quelle sulle misure di ricapitalizzazione (sezione 3.11) che sono state prorogate fino al 30 settembre 2021.

In allinemento le recenti aperture del Governo italiano che con l'articolato della Legge di bilancio 2021 - già approvata in Consiglio dei Ministri:

I) proroga al 30 giugno 2021 le misure straordinarie di funzionamento del "FCG" - Fondo di Garanzia per le PMI (noto anche come Fondo Centrale di Garanzia) introdotte dall'Articolo n. 13 - comma 1 del "D.L. Liquidità" - n. 23/2020, covertito con modificazioni con la Legge n. 40/2020; la dote finanziaria del FCG vede un rifinanziamento, con incremento di 500 MLN di euro per l'annualità 2022, di un 1/MLDdi euro per l'annualità 2023, di 1,5/MLD per l'annualità 2024, di 1/MLD per l'annualità 2025 e di 500/MLN di euro per l'annualità 2026;

II) proroga al 30 giugno 2021 le misure straordinarie di accesso alla Moratoria PMI - introdotte dall'Articolo n. 56 del "D.L. Cura Italia" - n. 18/2020, covertito con modificazioni con la Legge n. 27/2020: la proroga al 30 giugno 2021 scatterà automaticamente, salvo rinuncia espressa da parte delle imprese che ne stanno già usufruendo; solo per le imprese che non hanno ancora aderito occorre presentare istanza formale alla prorpia Banca entro il 31 gennaio 2021; 

III) viene introdotta la possibilità di rinegoziazione o consolidamento di finanziamenti esistenti anche con la garanzia concessa da SACE: l'ampliamento è finalizzato ad assicurare la necessaria liquidità alle mid.cap/grandi imprese colpite dall'epidemia Covid-19 consentendo loro di poter impiegare lo strumento di Garanzia Italia anche per rinegoziare o consolidare indebitamenti esistenti. La garanzia è concessa purché il finanziamento preveda l'erogazione di credito aggiuntivo in misura pari ad almeno il 25% dell'importo del finanziamento oggetto di rinegoziazione. La garanzia è rilasciata a condizione che sia idonea a determinare un minor costo o una maggior durata del finanziamento rispetto a quello oggetto di rinegoziazione;

IV) viene introdotta la possibilità per SACE di concedere propria garanzia in maniera gratuita alle imprese con un numero di dipendenti non inferiore a 250 e non superiore a 499,

 

Fin qui tutto bene diremmo, nella direzione di ampia conferma ed espansione delle misure di sostegno finanziario alle imprese - di tutte le classi dimensionali - danneggiate dalla pandemia.

L'esperienza, tuttavia, delle precedenti crisi finanziarie in Europa (tra il 2009 e il 2017) e il connesso "terrore" della proliferazione degli NPL-Non Performing Loans, porta il "Regolatore europeo" (EBA-European Banking Authority) e la Autorità di Vigilanza (BCE) a temere quello che in gergo si chiama "cliff effect" - effetto scogliera - che si avrebbe lasciando per troppo tempo posizioni bancarie "nel freezer", cioè senza un aggiornamento di analisi della situazione effettiva/aggiornata della clientela-aziende, con conseguente classificazione della posizione.

Attività tutt'altro che agevole in questi 6-8 mesi di continua emergenza (da Marzo a Novembre 2020), tra lockdown, gestione delle moratorie, anticipazione della CIG, nuove procedure su finanziamenti governativi, rinegoziazione dei crediti esistenti, etc. etc.

Ci troviamo sicuramente tutti d'accordo nel definire l’attuale fase economica conseguente alla pandemia da Covid-19 come la più grave crisi del Dopoguerra:

  • in Europa, tanto gli Stati nazionali che la Commissione UE (e la BCE stessa) hanno adottato provvedimenti straordinari per arginare i pericoli di una emergenza finanziaria mai conosciuta;
  • le Banche sono state pesantemente chiamate in causa per contrastare gli effetti potenzialmente devastanti sulla propria clientela; ricordiamo che in Italia sono state gestite domande di moratoria per oltre 300 miliardi di euro e oltre 100 miliardi di richieste di prestiti al Fondo di Garanzia PMI.

Il rischio concreto (indicato in avvio come potenziale corto circuito) è che tutta questa serie di provvedimenti straordinari, positivamente indirizzati a contrastare le straordinarie difficoltà di periodo e di ciclo economico, vengano di fatto "contrastati" da una serie di provvedimenti ordinari e pre-esistenti alla pandemia:

I) se la UE non procederà alla sospensione/rinvio del cosiddetto “CALENDAR PROVISIONING”: la recente normativa dell’Unione che impone in automatico alle banche l'azzeramento in soli 3 anni dei crediti a rischio "unsecured" - ovvero non garantiti- non solo NPL (cioè sofferenze) ma anche UTP (Unlikely To Pay = inadempienza probabile) e in un più consono periodo di 7-9 anni di quelli "secured" - ovvero garantiti;

II) se la UE e la BCE non procederanno alla sospensione/rinvio della nuova e più penalizzante definizione di IMPRESA IN DEFAULT a partire dal prossimo 01/01/2021: con soli 100 euro di sconfino continuativo (per 90 gg. consecutivi) e senza le compensazioni su altre linee di credito inutilizzate o parzialmente utilizzate (prima invece ammesse) partirebbero segnalazioni dall’impatto potenzialmente devastante per una impresa che è riuscita a “sopravvivere” alla crisi in atto ( . . . ma non alla Regolamentazione bancaria europea aggiungiamo!).

III) se EBA non continuerà ad applicare la flessibilità di valutazione sui crediti in moratoria come consentito sino allo scorso 30/09, evitando così di obbligare le Banche a doverli classificare a crediti deteriorati, quando sono effetto di una situazione generale e ingenerata dalla pandemia (parliamo in Italia di oltre 300/MLD di euro di concessioni creditizie in Moratoria).

 

Oggi siamo ancora in una situazione di chiusura e di forte incertezza per l'intera Economia italiana ed europea, così come vi sono milioni di Imprese (con milioni e milioni di Dipendenti), che rischiano di essere fortemente pregiudicate da queste regole che -in condizioni di normalità - possono avere un senso nella "messa in sicurezza" del sistema finanziario ed economico, ma che in questa fase di profonda recessione rischiano invece di pregiudicare il credito bancario alle imprese, soprattutto le più piccole e meno strutturate.

I] Quanto saranno disponibili dal 01/01/2021 le Banche a concedere prestiti a clientela-small business se rischiano di perderli tutti in soli 3 anni se l'azienda finirà anche solo in inadempienza probabile? Diciamo anche solo per effetto di una difficoltà temporanea?;

II] Quanto saranno disponibili dal 01/01/2021 le Banche a concedere prestiti a clientela-small business se una difficoltà temporanea di tensione su 1 linea di credito o di disattenzione di soli 100 euro portano ad una cliassificazione di default (incluse le obbligazioni cointestate)?

III] Quanto saranno disponibili dal 01/01/2021 le Banche a concedere prestiti a clientela-small business se una difficoltà diffusa da Pandemia ha portato alla ADESIONE ALLE MORATORIE governative e per effetto della rimodulazione dell'affidamento (=concessione di misure di forbearance - moratorie) si registri una perdita superiore al 1% dell’operazione di ristrutturazione portano ad una classificazione di default (la perdita viene definita “onerosa” e dunque va a generare  credito deteriorato, con inadempimento che si estende a tutte le posizioni del debitore, generando a sua volta una situazione che accelera lo stato difficoltà . . . ).

 

Esistono margini di manovra nello scongiurare queste situazioni da "corto circuito" ?

ABI e Imprese riusciranno a disinnescare questa situazione "paradossale" ?

La sfida è aperta, tuttora in corso a Bruxelles, non ci resta che attendere l'esito e FORZA IMPRESE, SEMPRE !